Oggi voglio raccontarti una storia che spero possa esserti utile nel rapporto con tuo figlio.
In questa storia sono racchiuse alcune lezioni che ho imparato sull'educare e che mi sono state e mi sono utili nella mia vita personale e professionale.
Prima di intraprendere il percorso da professionista del settore educativo ho dovuto fare esperienza come tirocinante in diverse strutture di accoglienza per minori e adulti.
In queste strutture vivono tutte quelle persone (minori e non) che per motivi di varia natura non possono stare con le proprie famiglie o in un proprio domicilio autonomo.
Nel concreto ho dovuto imparare a relazionarmi con gli ospiti di queste strutture, in questo caso dei minori, cercando di farmi accettare in quanto figura di riferimento.
Non potevo infatti avere la pretesa di guidare ed orientare le scelte di questi bambini solo in quanto adulto, ogni individuo infatti andava convinto rispetto alla bontà e all'utilità delle mie scelte, soprattutto quando le scelte toccavano i bisogni di qualcun'altro diverso da me.
Nel frattempo il tempo passava e gli insegnamenti più preziosi li ho imparati da tutti gli errori che commettevo, molti di questi errori erano frutto di ingenuità e poca esperienza, in particolare mi ero reso conto di come per la maggior parte delle persone "educare" gli altri significasse semplicemente utilizzare tre comportamenti fissi:
- Urlare
Controllo o insegnamento?
Esistono due approcci alla relazione educativa, vediamo nel dettaglio cosa sono e in cosa si distinguono l'uno dall'altro:
IL controllo:
- Richiede tante energie fisiche e mentali
- Il punire produce solo figli aggressivi e/o passivi
- Il punire non modifica i comportamenti che ritieni inaccettabili
Insegnare quindi significa spiegare come determinate azioni possano produrre degli effetti spiacevoli in modo che non vengano ripetute.
Ricordati però di dare spazio alla versione dei fatti di tuo figlio come abbiamo visto qui il cervello di un adolescente e ancora prima di un bambino, lo porta a compiere delle azioni fuori dalla logica tipica degli adulti.
Ci vogliono quindi pazienza e capacità di ascolto.
Ultimo appunto per te: insegnare non significa altro da ciò che condiviso con te, fare la predica non è insegnare, frasi come: "alla tua età non combinavo tutte le cavolate che fai tu.." sono il peggio che tu possa dire.
Ci sono dei momenti in cui la tua esperienza può essere utile a tuo figlio ma non è questa la modalità corretta.
- I vantaggi:
- Tuo figlio imparerà a capire che esistono anche i tuoi bisogni
- Maggior serenità dal punto di vista emotivo
- Litigi risolti più rapidamente
-Gli Svantaggi: l'insegnamento richiede una grossa preparazione e consapevolezza in termini di ascolto, empatia ecc., uscire dalla logica del controllo rappresenta un obiettivo a lungo termine.
Riassumendo:
Come abbiamo visto all'interno di questo articolo esistono due approcci all'educazione, il primo è basato sull'utilizzo delle punizioni e di metodi basati sul controllo degli individui, questo provoca aggressività o passività in chi lo subisce ed in ogni caso nessun sentimento o emozione positiva.
Questo metodo ti stanca fisicamente e psicologicamente ma soprattutto non ti fa raggiungere il tuo obiettivo: la fine definitiva dei comportamenti che danneggiano o infastidiscono.
Abbiamo poi visto un secondo approccio più etico e positivo, nell'insegnamento si coglie l'occasione in cui vengono prodotti dei comportamenti inaccettabili per portare a riflettere tuo figlio.
Non c'è la logica dell'errore, esistono dei bisogni differenti: i tuoi e quelli di tuoi figlio, e quando quest'ultimo colpisce la tua serenità è giusto che lo sappia e ci rifletta sopra.
Il tutto prodotto in un linguaggio moderato e non giudicante, in questa logica vengono privilegiate le competenze chiave per costruire una relazione sana e positiva (ascolto, empatia ecc.)
CHI SONO
Specializzato in campo educativo aiuto tutti quei genitori desiderosi di apprendere nuovi metodi educativi e di facile applicazione.
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Il 90% dei genitori migliora il rapporto coi propri figli dopo poche consulenze.
A presto!
Antonio