Ogni giorno (anche in periodo di Covid-19) vivi una serie di relazioni significative:
- A lavoro
- Con il tuo o la tua partner
- Con i tuoi parenti più stretti
- Con gli amici
In sostanza, avrai notato che soprattutto nelle condizioni di obbligo, come nella sfera lavorativa o parentale, può accadere di avere frequenti conflitti che ti portano a vivere con disagio la presenza di alcune persone rispetto ad altre.
Nel tempo impari quindi a dividere nella tua testa le persone secondo il loro modo di comunicare e relazionarsi nei tuoi confronti, in questo articolo voglio quindi aiutarti nel definire meglio quelli che sono i tre stili relazionali principali attuati da ciascuno di noi in base ai contesti e alle situazioni di vita.
Non andiamo a definire delle categorie di persone ma delle modalità di comportamento e di comunicazione.
Lo stile aggressivo
Nello stile aggressivo si tende ad imporre i propri bisogni senza considerare quelli altrui, quando si è aggressivi vengono sollecitate nell'altra persona due emozioni principali
- Rabbia
- Paura
Nel primo caso si rischia che il conflitto possa sfociare a lungo andare in comportamenti reattivi anche violenti, nello specifico chi viene aggredito verbalmente potrebbe attaccare l'altro per difendersi.
Nella modalità aggressiva si tende a:
-Urlare
- Giudicare
- Escludere
- Si utilizza una comunicazione non verbale in cui le posture e la gestione dello spazio cercano di intimorire l'altro.
A livello neurobiologico è il cosiddetto "cervello rettile" a guidare le reazioni di attacco- fuga ma anche di "congelamento", all'interno del tronco encefalico infatti ci sono dei neuroni specifici la cui azione regola gli stati di attivazione (arousal) e vigilanza.
Il tronco encefalico ha un ruolo importantissimo nel regolare il funzionamento di alcuni processi fisiologici:
- Respirazione
- Frequenza cardiaca
- Temperatura corporea
Lo stile passivo
In questa modalità la tendenza è quella di non riuscire a soddisfare le proprie esigenze ed i propri bisogni, chi attua un atteggiamento passivo lascia troppo spazio agli altri ed in particolare a chi agisce con aggressività.
Le caratteristiche dello stile passivo sono:
- Un linguaggio del corpo dato da una postura poco energica e vitale frutto di un atteggiamento di arrendevolezza
- Lo sguardo è assente e di raro incrocia quello dell'altra persona
- La voce viene sempre tenuta su toni bassi e si parla a fatica solo se interpellati.
La modalità passiva si attiva come detto in precedenza soprattutto di fronte a comportamenti aggressivi e/o situazioni che non si ritiene di poter cambiare.
Lo stile assertivo
In questo stile vige l'equilibrio: la persona che si pone in maniera assertiva ottiene il soddisfacimento dei propri bisogni e dei bisogni altrui.
Nell'assertività non si cerca di imporsi né si vuole subire l'aggressività altrui:
- Il tono di voce è moderato, non si vuole infastidire urlando.
- La postura è energica e vitale, tuttavia viene rispettato lo spazio fisico di ciascuno.
- Le argomentazioni sono sempre frutto della ricerca di un dialogo e di un accordo rispetto a dei problemi specifici
- Utilizza una comunicazione che non giudica ma che valorizza gli aspetti positivi e concreti di una persona e di una situazione.
Nell'assertività si arriva a tenere a bada impulsi ed emozioni venendo incontro alle esigenze di tutte le persone coinvolte in un eventuale conflitto.
La prossima volta che avrai un conflitto o dovrai incontrare una persona che ti mette a disagio prova ad osservare la presenza o meno di queste caratteristiche in te stesso e nell'altro.
Bibliografia
Marmocchi P.; Dall'Aglio C.; Zannini M.; Educare le life skills. Come promuovere le abilità psico-sociali ed affettive secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Ed. Erickson, 2004.
Siegel D.J., Mappe per la mente; Guida alla Neurobiologia interpersonale; Ed. Cortina; 2014.