mercoledì 20 gennaio 2021

I tre stili relazionali: come conoscerli per migliorare le tue relazioni quotidiane

 Ogni giorno (anche in periodo di Covid-19) vivi una serie di relazioni significative:


- A lavoro

- Con il tuo o la tua partner

- Con i tuoi parenti più stretti

- Con gli amici









Tutte queste relazioni, quindi questo rapportarsi più o meno obbligato ad altri individui porta con sé  una serie di conseguenze, alcune positive, alcune meno positive.

In sostanza, avrai notato che soprattutto nelle condizioni di obbligo, come nella sfera lavorativa o parentale, può accadere di avere frequenti conflitti che ti portano a vivere con disagio la presenza di alcune persone rispetto ad altre.

 Nel tempo impari quindi a dividere nella tua testa le persone secondo il loro modo di comunicare e relazionarsi nei tuoi confronti, in questo articolo voglio quindi aiutarti nel definire meglio quelli che sono i tre stili relazionali principali attuati da ciascuno di noi in base ai contesti e alle situazioni di vita.

Non andiamo a definire delle categorie di persone ma delle modalità di comportamento e di comunicazione.



Lo stile aggressivo  




Nello stile aggressivo si tende ad imporre i propri bisogni senza considerare quelli altrui, quando si è aggressivi vengono sollecitate nell'altra persona due emozioni principali


- Rabbia

- Paura

Nel primo caso si rischia che il conflitto possa sfociare a lungo andare in comportamenti reattivi anche violenti, nello specifico chi viene aggredito verbalmente potrebbe attaccare l'altro per difendersi.

Nella modalità aggressiva si tende a:

-Urlare

- Giudicare 

- Escludere 

- Si utilizza una comunicazione non verbale in cui le posture e la gestione dello spazio cercano di intimorire l'altro.


 A livello neurobiologico è il cosiddetto "cervello rettile" a guidare le reazioni di attacco- fuga ma anche di "congelamento", all'interno del tronco encefalico infatti ci sono dei neuroni specifici la cui azione regola gli stati di attivazione (arousal) e vigilanza.

Il tronco encefalico ha un ruolo importantissimo nel regolare il funzionamento di alcuni processi fisiologici:

- Respirazione

- Frequenza cardiaca

- Temperatura corporea




Lo stile passivo



In questa modalità la tendenza è quella di non riuscire a soddisfare le proprie esigenze ed i propri bisogni, chi attua un atteggiamento passivo lascia troppo spazio agli altri ed in particolare a chi agisce con aggressività.

Le caratteristiche dello stile passivo sono:

- Un linguaggio del corpo dato da una postura poco energica e vitale frutto di un atteggiamento di arrendevolezza

- Lo sguardo è assente e di raro incrocia quello dell'altra persona

- La voce viene sempre tenuta su toni bassi e si parla a fatica solo se interpellati.

La modalità passiva si attiva come detto in precedenza soprattutto di fronte a comportamenti aggressivi e/o situazioni che non si ritiene di poter cambiare.



Lo stile assertivo





In questo stile vige l'equilibrio: la persona che si pone in maniera assertiva ottiene il soddisfacimento dei propri bisogni e dei bisogni altrui.

Nell'assertività non si cerca di imporsi né si vuole subire l'aggressività altrui:

- Il tono di voce è moderato, non si vuole infastidire urlando.

- La postura è energica e vitale, tuttavia viene rispettato lo spazio fisico di ciascuno.

- Le argomentazioni sono sempre frutto della ricerca di un dialogo e di un accordo rispetto a dei problemi specifici

- Utilizza una comunicazione che non giudica ma che valorizza gli aspetti positivi e concreti di una persona e di una situazione.

Nell'assertività si arriva a tenere a bada impulsi ed emozioni venendo incontro alle esigenze di tutte le persone coinvolte in un eventuale conflitto.


La prossima volta che avrai un conflitto o dovrai incontrare una persona che ti mette a disagio prova ad osservare la presenza o meno di queste caratteristiche in te stesso e nell'altro.



Bibliografia

Marmocchi P.; Dall'Aglio C.; Zannini M.;  Educare le life skills. Come promuovere le abilità psico-sociali ed affettive secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Ed. Erickson, 2004.

Siegel D.J., Mappe per la mente; Guida alla Neurobiologia interpersonale; Ed. Cortina; 2014.




I tre stili relazionali: come conoscerli per migliorare le tue relazioni quotidiane

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